Migliorare l’efficienza del lavoro grazie all’ICT è una delle promesse e delle basi su cui è nata e si è sviluppata l’informatica moderna: ottimizzare il lavoro nelle aziende e nelle organizzazioni, rendendo più snelli ed efficienti i processi. Non senza conseguenze

All’inizio si parlava di telelavoro, poi è arrivato il concetto di smart working. Adesso, il lavoro diventa “agile” come definito dal consiglio dei ministri nell’ultimo disegno di legge collegato alla legge di stabilità 2016. L’efficienza rappresenta il “Sacro Graal” dell’organizzazione aziendale: perciò, si può addirittura affermare che l’evoluzione rapidissima delle tecnologie ICT sia stata proprio legata a questa ricerca. Il concetto che governa attualmente il mondo del lavoro è quello riassunto nell’inglese smart working, cioè “lavoro intelligente”. I primi passi di questa evoluzione sono stati caratterizzati dalla nascita di nuovi concetti, come quello definito dal termine “telelavoro”, in cui, grazie all’ICT, si svincolano i lavoratori dalla presenza fisica presso un ufficio. Le moderne soluzioni di videoconferenza e telepresenza consentono di portare questi trend alla realizzazione concreta in sale riunioni virtuali, in cui si incontrano persone distanti anche migliaia di chilometri, potendo conversare e vedersi come se fossero attorno allo stesso tavolo. È possibile interagire con altri anche essendo in posti teoricamente inadatti, come per esempio in una sala d’aspetto di un aeroporto, attraverso tablet o smartphone. Inoltre, le soluzioni di unified communication & collaboration (UC&C) rendono disponibili gli strumenti attraverso i quali poter comunicare e condividere documenti, presentazioni, video e tutto ciò che permette di rendere immediatamente produttivo un incontro in telepresenza.

Fonte: www.datamanager.it